Il Cantiere Navale Postiglione è un luogo del cuore per Efestoval, un luogo che ci ha aperto le porte sin dall’inizio e che non abbiamo intenzione di abbandonare. Nella prima edizione è andato in scena qui lo spettacolo Odissea di Mario Perrotta, in un’ala del cantiere dove la bellissima Joyette – barca a vela del 1907 in fase di restauro – e il mare facevano da scenografia. Ad Aprile un altro spettacolo, Lo sportello, di Veronica d’Elia e Renato de Simone è stato la “prova generale” per Efestoval 2016.
Il Cantiere Navale Postiglione si trova a Baia, una frazione di Bacoli. La sua storia inizia però a Posillipo nel 1889, quando Basilio Postiglione, figlio di un pescatore, riesce a conseguire il titolo di costruttore navale. Dopo la prima guerra mondiale riceve la Laurea “ad honorem” in Ingegneria Navale e dà inizio ad una piccola attività, che si occupa di rimessaggio e manutenzione di barche a vela. Nel corso degli anni venti si ha la vera svolta: il cantiere allarga la propria attività alla progettazione e creazione di barche a vela, portando a casa grandi successi, premi e riconoscimenti. Nel 1936 ingegno e manodopera danno vita alla “San Domenico”, una barca a vela, definita all’epoca la più bella del Mediterraneo.
Da quel momento è un susseguirsi di grandi progetti: durante la seconda guerra mondiale ed in tutto il periodo fascista, il cantiere si impegna nella costruzione di imbarcazioni per la Regia Marina e dopo la guerra l’attività procede con lo stesso slancio di prima, inserendo nei propri lavori, insieme agli ormai famosi velieri, anche imbarcazioni da diporto. Il 1956 è l’anno di un nuovo record: un albero di legno alto ben 47 metri, il più alto in Europa, realizzato per l’imbarcazione Astra. A metà degli anni sessanta l’attività si trasferisce nel piccolo molo di Baia, dando vita ad un cantiere che porterà lavoro per moltissime famiglie del luogo. Col tempo grandi progetti, mossi dall’impegno e dalla dedizione e portati a termine da mani sapienti, hanno dato lavoro e notorietà al cantiere di Baia che in poco tempo è diventato un punto di riferimento per la nautica nel Mediterraneo.
La storia del Cantiere si incrocia con quella del Silurificio di Baia, nato nel 1935 quando ragioni logistiche legate alle esigenze belliche spinsero a trasferire il silurificio italiano di Napoli di via Gianturco a Baia. La vecchia ubicazione della fabbrica era troppo lontana dal siluripedio situato dal 1917 sull’isolotto di San Martino: nel siluripedio si sperimentavano nuovi ordigni, si svolgevano ricerche e si perfezionava la produzione.
I siluri partivano da Baia, imbarcati su dei pontoni e arrivavano a San Martino per essere collaudati e spediti al fronte. Per incrementare la produzione degli armamenti durante il secondo conflitto mondiale, un nuovo impianto fu costruito fra Baia e San Martino, al Fusaro. Una galleria di 1,3 km collegò i due stabilimenti terrestri, mentre un pontile e una galleria sotto Monte di Procida accelerò il passaggio dei siluri sull’isolotto.
Dopo l’armistizio del 1943 i nazifascisti distrussero il silurificio e i resti degli stabilimenti di Baia e Fusaro furono occupati dalla “RoyalNavy” inglese.
Nella seconda metà degli anni ’50, la Marina Militare vendette il tunnel che conduce al “siluripedio” dell’isolotto San Martino a Monte di Procida, ad un privato. L’altro tunnel che collega l’area portuale-industriale di Baia con l’area industriale di Fusaro è ancora oggi utilizzato dall’azienda “Selex ES.
Nel dopoguerra, gli spazi del Cantiere Postiglione sono ancora un luogo centrale per la storia sociale del nostro territorio.
Nel 1974 negli stabilimenti già sede del Silurificio Italiano, si insediò un settore della Selenia specializzato nella produzione di prodotti per telecomunicazioni in particolare centrali telefoniche analogiche. L’azienda di Finmeccanica aveva preso in fitto i locali del cantiere navale Postiglione, di proprietà dello Stato ed in gestione all’allora Consorzio Autonomo Porto (CAP). Ma, quando lo stabilimento si trasferì nella nuova struttura di Giugliano, nel 1977, i locali furono individuati da un movimento popolare di cittadini e forze progressiste (PCI) quale possibile sede per la scuola media del Fusaro, fino ad allora allocata in edifici d’emergenza con doppi turni per gli studenti. I locali del Cantiere Postiglione furono occupati dietro mobilitazione del movimento popolare fino a quando non fu possibile trovare un accordo con il CAP ed il concessionario Postiglione che garantì per diversi anni una sede scolastica degna di tale nome.
Lo spirito comunitario che nacque tra i cittadini fu senza precedenti, mossi tutti dallo stesso obiettivo, i partecipanti a questo movimento furono tantissimi,ed emerse il ruolo forte delle donne: occuparono insieme agli uomini lo stabilimento, alcune di loro erano già emancipate e lavoravano alla Selenia, tante altre ogni giorno portavano viveri agli occupanti e si occupavano da sole della famiglia. Il sindaco Antonio Martino e la Giunta Municipale (PCI) supportarono concretamente questa iniziativa sia nella fase dell’occupazione che nella fase di organizzazione della struttura scolastica.
I locali furono riconsegnati al concessionario allorché fu costruita la nuova scuola media al Fusaro.
Per gli anni a seguire il cantiere fu nuovamente utilizzato per le lavorazioni del Cantiere Postiglione.
In questi ultimi anni la crisi che sta investendo tutte le strutture del nostro paese arriva anche per il settore nautico ma l’azienda, pur vivendo momenti di difficoltà, continua a vivere e progettare grandi opere.
Efestoval sarà anche in questo magnifico luogo ricco di storia, manodopera e fatica, uno sfondo suggestivo per uno degli spettacoli in rassegna.