Tra il promontorio di Miseno e Monte di Procida si trova il lago detto Maremorto, formato dalle acque del mare che invasero il cratere di un antico vulcano. Anticamente era identificato con la palude Stigia, su cui Caronte trasportava verso l’Ade le anime dei defunti.
Successivamente il bacino fu chiuso da un banco di sabbia prodotto dai morosi, per cui le acque ristagnarono e il lago fu chiamato “Maremorto”.
Il lago fu adibito a porto dell’antica città di Cuma e proprio qui, nel 37 a.C., fu ospitata la flotta navale per il controllo del Mar Tirreno durante guerra civile tra Ottaviano e Sesto Pompeo.
In epoca romana il lago faceva parte, insieme con la rada di Miseno, dell’antico porto Misenum, che era formato da due bacini naturali: la parte lacustre era utilizzata come bacino di allestimento e riparazione delle navi, mentre la rada costituiva il porto vero e proprio.
Il lago Miseno ha una estensione superiore ai 40 ettari ed un perimetro di circa 2.800 metri, mentre la profondità media è di 2,25 metri e quella massima di 4. È separato dal mare da una barriera sabbiosa larga circa 200 metri ma è collegato con esso attraverso due foci: la prima ubicata in prossimità dell’abitato di Miliscola e la seconda localizzata nei pressi della baia di Miseno.
Il lago deve il suo nome a Miseno, trombettiere dell’esercito troiano al seguito di Enea (dall’Eneide di Viriglio – libro VI) che proprio nelle acque marine antistanti il lago annega tra gli impetuosi flutti. Enea, ritrovato il corpo, lo seppellisce sotto un grande cumulo di terra per offrirgli una degna sepoltura, il promontorio di Capo Miseno, a perenne memoria dell’eroico compagno.
Il lago Miseno costituisce un ecosistema di grande interesse ambientale, deturpato dalla scelta negli anni ’60 di scaricare in esso gli scarichi fognari di parte della città. Decisione che ha creato problemi di inquinamento e la quasi completa ostruzione delle foci, oltre che legittimare ulteriormente la denominazione “Maremorto”. Fortunatamente, nella seconda parte degli anni ’90 gli scarichi sono stati deviati grazie all’amministrazione progressista del Sindaco Illiano e il lago è oggi nuovamente restituito alla comunità, vissuto in primo luogo dalle tante persone che ci girano intorno passeggiando nel (qui) famoso “giro del lago”.
Il lago è stato individuato come Sito di Interesse Comunitario proposto (pSIC) in base alla Direttiva 92/43/CEE “Habitat” (IT8030017)
COME ARRIVARE AL LAGO MISENO
Il Lago Miseno è facilmente raggiungibile dalla tangenziale di Napoli: basta prendere l’uscita Arco Felice – Pozzuoli, quindi proseguire seguendo le indicazioni per Baia – Bacoli. Arrivati al termine di via Risorgimento, si ha il lago difronte. Andando sulla sinistra, dopo circa 500 metri si raggiunge l’area mercato, dove è possibile parcheggiare.