News
Prova generale Efestoval – “Lo sportello” al Cantiere Navale Postiglione di Baia
Venerdì 20 Maggio al Cantiere Postiglione di Baia è andato in scena “Lo sportello” di Veronica D’Elia e Renato De Simone, tratto da un’opera di Jean Tardieu. Lo sportello è quello di un ufficio informazioni: un impiegato (ma anche filosofo, medico e chiromante) ed un cliente(timido e sognatore) che è lì per chiedere informazioni sull’orario dei treni. Sin dal primo momento nulla lascia pensare ad un semplice ufficio informazioni, tutto si muove apparentemente senza logica, in una situazione paradossale con riflessioni, slittamenti, follie e crude verità; si tocca l’assurdo che poi forse tanto assurdo non è.
Lo spettacolo è stato una vera e propria “prova generale” in vista della seconda edizione di Efestoval – Festival dei Vulcani, in programma dal 2 al 25 settembre. Un evento allestito appositamente con questo scopo: dare la possibilità ai circa 50 giovani under 35 che organizzano il Festival, impegnati dallo scorso gennaio nei laboratori formativi realizzati dall’Associazione IoCiSto e finalizzati alla realizzazione del Festival teatrale itinerante che si terrà a Settembre nei Campi Flegrei con la direzione artistica di Mimmo Borrelli, di mettersi alla prova e sperimanetare quanto appreso finora.
Ognuno dei giovani coinvolti partecipa ad uno dei quattro laboratori attivati – Biglietteria, Accoglienza, Organizzazione, Comunicazione & Media – specializzandosi in un ruolo specifico da ricoprire durante tutto il Festival. Lo spettacolo di venerdì è stata un’occasione importante per mettere in pratica quanto appreso finora, verificando le lacune da colmare e imparando ad interagire con gli altri. Perché quel che Efestoval e il teatro insegnano è che è importante responsabilizzarsi e svolgere al meglio ogni singolo ruolo, ma ancor più determinante è la collaborazione tra i diversi gruppi di lavoro, cooperare e contribuire con il proprio lavoro ad un obiettivo comune: l’organizzazione di un buon Festival. L’impegno dei ragazzi, la sincronia tra i diversi ruoli e l’aiuto reciproco, hanno permesso la realizzazione di una bellissima serata, che ci lascia intravedere quell’armonia che si percepisce quando 50 giovani si mettono all’opera inseguendo lo stesso orizzonte. Pare che la seconda edizione di Efestoval sia in buon mani!
Ma come in ogni spettacolo della rassegna Efestoval, i giovani e il teatro camminano fianco a fianco con un altro protagonista: il luogo, portatore non solo di scenografia e palcoscenico, ma anche di memoria, storie, ricordi. Quello scelto per questo spettacolo è un luogo a noi caro, che ci accompagna dall’edizione 2015: il cantiere navale Postiglione, che si trova a Baia. Il Cantiere è ancor’oggi luogo di lavoro, portatore di una storia ancora molto vicina: occupazioni, associazionismo, politica attiva, collaborazione tra i cittadini. I racconti che Efestoval vuole riportare alla luce, testimonianze di un passato in cui la comunità aveva un valore ed una forza. Perché è dalla comunità che vogliamo ripartire e con il nostro Festival proviamo a creare una micro-comunità dove si cresce grazie all’esempio dell’altro, fondata su valori sani come il riconoscimento/rispetto dell’altro, l’umiltà, il duro lavoro. Lontani dai selfie e dallo straniamento dei social network, per sfuggire all’individualismo che si diffonde sempre più a scapito del vivere in comunità.
Efestoval ha una direzione chiara ed è quella che Mimmo Borrelli indica in questo scritto.
L’anno scorso lo spettacolo “Odissea” di Mario Perrotta è andato in scena qui, in un’ala del cantiere dove la bellissima Joyette – barca a vela del 1907 in fase di restauro – e il mare facevano da scenografia. Questa volta ci siamo spostati in un altro spazio del cantiere, un po’ più angusto, circondati da barche e materiali a deposito. Tutto era scenografia: posti a sedere ricreati con vecchie sede, cassette di plastica e divani, tutti ricoperti con carta da imballaggio. Il palcoscenico e l’area riservata al pubblico erano quasi un tutt’uno, senza separazione tra l’ambiente circostante e la scenografia; tutto era immerso in quell’atmosfera rarefatta, immobile e disordinata, a tratti surreale.
Un ringraziamento particolare a Carolina Amato, direttrice del Cantiere Postiglione, uno dei tanti esempi di imprenditoria locale attenta alle esigenze del territorio e felice di render disponibili gli spazi del Cantiere per aiutare i più giovani nel loro percorso di crescita, personale e professionale.
Insomma, la nostra “prova” è andata a buon fine, non ci resta che continuare a lavorare per regalarvi a Settembre un festival teatrale sempre più ricco ed innovativo, ma l’impronta resta la stessa: teatro (scomodo, di riflessione), giovani e luoghi portatori di memoria. Per rafforzare, grazie al teatro, il senso di comunità.
Cecilia Laringe
Comments are closed